lunedì, settembre 04, 2006

Dimissioni Carraro da Consigliere Regionale

Domenica, 3 Settembre 2006
Venezia«Me ne vado non perchè voglio smettere di fare ...
Venezia
«Me ne vado non perchè voglio smettere di fare politica che anzi per me è una passione e un impegno civile che voglio continuare. Credo che il consiglio regionale del Veneto non serve a chi vuole esercitare la passione politica perchè è un luogo dove decisioni non se ne prendono e dibattiti politici non se ne fanno». Massimo Carraro, il candidato dell'Unione sconfitto da Giancarlo Galan nelle elezioni dell'anno scorso e leader delle opposizioni di centrosinistra a palazzo Ferro Fini, lascia la carica di consigliere regionale dopo appena diciassette mesi. Ha atteso la tornata elettorale di primavera, la formazione del nuovo Governo nel quale gli era stato offerto un ruolo di viceministro ritenuto incompatibile con la sua attività di imprenditore, l'opzione di Galan tra la carica di senatore e quella di governatore e ora lancia il dado ritenendo di non creare problemi all'interno del centrosinistra.
«Se Galan avesse un po' più di cultura politica - lancia una frecciata all'avversario - dovrebbe essere preoccupato del fatto che non c'è un organismo dove discutere i temi del futuro del Veneto. La verità è che la gestione della Regione del Veneto oscilla tra la propaganda pura e la gestione del potere nel senso più brutto del termine. E in nessuno dei due casi il consiglio regionale c'entra nulla: allora, siccome io non faccio il politico di mestiere e non ho bisogno dello stipendio, preferisco andarmene». Ma polemizza un po' anche con il centrosinistra accusando qualche consigliere di essere più interessato al piccolo cabotaggio («non è la maggioranza - precisa - però sotto c'è l'assenza di un progetto forte e alternativo: se non ho la convinzione che posso vincere mi adatto anche al piccolo cabotaggio») e il vicepresidente del consiglio Achille Variati della Margherita di inciuci sul federalismo fiscale («Galan fa solo demagogia: per cinque anni ha il Governo a favore e non fa niente, cambia il Governo e sostiene quella riforma che la Cdl aveva bocciato. Allora gli esponenti del centrosinistra dovrebbero avviare un insieme di proposte per avviare davvero in maniera seria il federalismo fiscale»).
«Non vedo nessun parallelo tra le due storie» commenta il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che nel 2000 sfidò Galan nella corsa a governatore e fece per quasi tre anni il leader dell'opposizione prima di lasciare il consiglio per andare a fare il preside della facoltà di filosofia all'Università San Raffaele di Milano. «Intanto io ho mollato senza alcuna polemica - precisa - Ho mollato lasciando un gruppo compattissimo e combattivissimo dopo aver fatto per tre anni il portavoce dell'intero centrosinistra. Non so cosa sia successo in questi mesi in consiglio regionale, certo il consiglio conta o non conta a seconda di quello che uno lo fa contare e se sei all'opposizione conti meno che se sei al governo. Mi pare lapalissiano. Ricordo che al bilancio e in altre occasioni alcune battaglie sono riuscite e il clima nell'opposizione era positivo e molto unitario: sono stati anni che ricordo volentieri e non ho avuto la sensazione di totale e asfissiante inutilità provata in quei due anni che ho fatto al Parlamento europeo. Nè Galan mi ha mai comandato come del resto gli altri compagni e amici con cui ho lavorato, anche se è evidente che è il presidente e quindi quello che ha più potere».
«Dispiace che Carraro vada via dal consiglio perchè poteva essere una risorsa - evita le polemiche il vicepresidente Achille Variati pesantemente tirato in ballo - Una risorsa che non si è mai potuta esprimere forse per i tanti impegni che lui ha: la vita del consiglio presume un impegno a tempo pieno». «Quanto alle accuse non c'è nessuna connivenza - replica - Ho passato dieci anni in consiglio durante i quali sono stato, e lo sono tuttora, tra i più fieri oppositori della logica galaniana. Ho solo pensato che non basta la piccola polemica quotidiana, che non interessa assolutamente ai veneti: la logica di Carraro è una logica vecchia che non serve assolutamente a nulla. Non si tratta di connivenza, ma di una scommessa sul fatto che oggi, con un Governo di centrosinistra, si possa in maniera bipartisan passare dal federalismo chiacchierato, gridato e inconcludente a degli atti veri di maggiore capacità di autogoverno».
Giuseppe Tedesco

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