martedì, settembre 05, 2006

La denuncia. La Cisal punta il dito contro le spese del Settore: «Stanchi di questo spreco di denaro»

La denuncia.
La Cisal punta il dito contro le spese del Settore: «Stanchi di questo spreco di denaro» Ambiente, contributi e incarichi: «In due anni spesi 420mila euro».

La sindacalista Anna Bettella: «Soldi a Legambiente e all'associazione Yabasta»
EPOLIS di Marco De Rossi
Collaborazioni esterne, consulenze a professionisti, contributi ad associazioni. «In tutto oltre 420mila euro che il settore Ambiente del Comune ha speso in modo poco trasparente
e senza tenere conto delle professionalità presenti tra i 2mila dipendenti comunali» attacca Anna Bettella responsabile provinciale della Cisal servizi.

SETTORE PER SETTORE , il sindacato fa i conti in tasca alla macchina comunale. «Siamo stufi di questo spreco di denaro pubblico - affonda la Bettella - e andremo avanti con questa indagine. Anche perchè nel programma del sindaco Flavio Zanonato era scritto a chiare lettere che questo meccanismo di consulenze e incarichi esterni sarebbe cambiato. E invece sono aumentate e soprattutto non si capisce a cosa servano». Secondo il sindacato «invece di non garantire il turnover dei dipendenti e non fare nuove assunzioni - sottolinea - Palazzo Moroni dovrebbe tagliare gli sprechi e invece fa l'opposto».
Questa volta la Cisal fa le pulci al settore Ambiente, in tutto 22 dipendenti tra cui un dirigente, una “posizione organizzativa”, sei funzionari, 11 amministrativi, tre esecutivi e tre uscieri.
«Solo di stipendi è una struttura che pesa per 738mila euro all'anno sui bilanci del Comune - dice la Bettella - E in due anni e mezzo è riuscita ad assegnare consulenze ed elargire contributi per 476mila euro». Spulciando le determine firmate dai funzionari, sputano 114mila euro di contratti di collaborazione continuativa, altri 213mila euro di incarichi vari e 107mila euro di contributi ad associazioni. «Si tratta di documenti pubblici secondo la sentenza 1.370 del marzo 2006 del Consiglio di stato - spiega la Cisal - In realtà sono pochi ad aver accesso a questi incartamenti, mentre dovrebbero essere a disposizione dei cittadini. Tutti hanno il diritto di verificare come si spendono i soldi pubblici e i risultati delle iniziative finanziate ». E proprio questa è la principale contestazione. «Sulle determine non si spiega quali iniziative vengono finanziate dal settore Ambiente e secondo che criteri si sceglie un consulente piuttosto di un altro» attacca la Bettella. Così spuntano 5mila euro ad un avvocato per interpretare una norma sulle antenne dei telefonini. «Come se in Comune non ci fosse un settore avvocatura o qualcuno capace di capire una legge» commenta la sindacalista. L'esponente della Cisal punta il dito anche sugli 11mila 680 euro assegnati all'associazione Yabasta (vicina all'universo dei Disobbedienti) per un «progetto didattico per le scuole medie superiori nell'ambito di Agenda 21». E sui 40mila euro assegnati all'Apple per la «prevenzione e la lotta all'elettrosmog». «Vorrei capire cosa ci hanno fatto con quel finanziamento e lo stesso vale per i 40mila assegnati a Legambiente per “Puliamo il mondo” per attività di sensibilizzazione ambientale non meglio definite » attacca la Bettella. Tre le determine sputano anche 10mila euro sborsati dal settore per pagare una signora che catalogasse la biblioteca di Informambiente.
«Il decreto Bersani stabilisce le che amministrazioni assegnino incarichi e contratti “ad esperti di provata competenza e altamente qualificati” - dice la Bettella -Non mi sembra questo il caso. Così come per i 3.715 euro a un perito industriale esterno, visto che ce ne sono sette in Comune». La Cisal pone l'accento poi sul capitolo di bilancio in cui vengono inseriti alcuni dei contratti di collaborazione.
«Sono rubricati come “Altre spese per servizi”, invece di figurare come spese per il personale - attacca la Bettella - Quello è un calderone per non far figurare a bilancio le consulenze.
Nulla di illegale, ma è di sicuro un comportamento poco trasparente e inusuale». Secondo la Cisal non si capisce neppure «a cosa siano serviti i 40mila euro alla Fondazione Lanza per proseguire i lavori del forum di Agenda 21».■

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