venerdì, settembre 01, 2006

Nuovo Ospedale per Padova

Nuovo Ospedale per Padova: basta dibattiti ferragostani, stare con i piedi per terra.
Ormai da un anno, sotto Ferragosto impazza la discussione sull'immaginifici destini della Sanità d'eccellenza padovana con il nuovo Ospedale.Buona parte del dibattito è incentrata se meglio a Padova Ovest, a Legnaro, alla Guizza, e così via dicendo…
La CGIL, ritiene che se partiamo da alcuni dati inconfutabili, come per la Fiera di Padova, evitiamo pericolose fughe dalla realtà. L'ospedale è una somma secolare di esperienze, saperi, competenze. I muri e il sito sono importanti ma sono secondari rispetto alla qualità delle risorse umane. Buona norma è quindi stimolare investimenti pubblici e privati su ricerca, formazione, innovazione che garantiscano nel tempo la qualità del servizio, tramite un'accentuata capacità di attrazione, e non sui mattoni degli edifici. Oggi Padova dispone di un buon servizio ospedaliero garantito da Azienda Ospedaliera, Sant'Antonio e rete della sanità privata. L'azienda Ospedaliera ha investito dal 1996, almeno 500 milioni di euro per l'ammodernamento e la ristrutturazione del complesso Regione/Università. L'Università ha scelto, da almeno 20 anni, il campus urbano diffuso in città e sulla base di questa decisione ha fatto gli investimenti utili alla didattica. Perché non considerare che le limitate risorse è meglio non sprecarle! Se, poi, i soldi dovessero saltare fuori da speculazioni immobiliari dell'attuale sito siamo assolutamente contrari!Il Piano di recupero dell'Azienda Ospedaliera di Padova è, in ogni caso ed ad ogni buon conto, da completare. Servono 400 milioni di euro spalmati su 10 anni. Se si decidesse di fare il nuovo ospedale servono 20 anni di tempo. Non è pensabile che la discussione voluta, da alcuni, sia il viatico per non fare più investimenti nel frattempo sull'attuale complesso. La qualità del servizio ospedaliero non si può permettere simili battute d'arresto.Continuiamo il dibattito sull'Ospedale nuovo del 2020, non scartando l'ipotesi di lasciarlo dov'è. Ma vorremmo richiamare tutti gli Amministratori, a partire dalla giunta Regionale, sull'inderogabile urgenza dei malati di essere rispettati come persone. Oggi ci sono servizi che hanno bisogno di decisioni e responsabilità pubbliche appropriate subito e non fra 20 anni. Si faccia un giro, per esempio, nel 3° servizio psichiatrico o nella pediatria e tutta l'area materno infantile: così ognuno avrà modo di toccare con mano le reali urgenze della sanità padovana tra spazi fatiscenti, angusti, insufficienti che ledono la dignità degli ricoverati e dei familiari e impediscono al personale di erogare servizi rispettosi della privacy dell'utenza.
Il Segretario Generale Ilario Simonaggio

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